Il rientro dopo l’estate: come gestire ansia e stress da rientro

Stress da rientro

Le vacanze estive rappresentano per molti un momento di pausa, relax e rigenerazione. Tuttavia, il ritorno alla routine quotidiana – che si tratti di lavoro, università o scuola – può portare con sé sensazioni di stanchezza, malinconia e, in alcuni casi, un vero e proprio stress da rientro, nota anche come stress post ferie. Questo fenomeno non va considerato una patologia, ma una condizione comune e temporanea. Tuttavia, se non riconosciuto e gestito, può influire notevolmente sul benessere psicologico. Come psicologo e psicoterapeuta a Pisa, incontro spesso persone che affrontano con difficoltà questo momento di transizione: adulti, genitori e studenti.

Cos’è l’ansia da rientro

L’ansia da rientro è quella sensazione di irrequietezza, nervosismo o preoccupazione che compare quando si torna alle responsabilità quotidiane dopo un periodo di vacanza. Può manifestarsi sia sul piano psicologico che fisico. Alcuni sintomi comuni includono:

  • insonnia, difficoltà ad addormentarsi o sonno frammentato  
  • difficoltà di concentrazione; sensazione di “mente vuota” o distratta  
  • irritabilità, sbalzi d’umore  
  • stanchezza, spossatezza costante  
  • malinconia, tristezza leggera, senso di perdita rispetto al relax delle vacanze  
  • disturbi fisici: mal di testa, dolori muscolari, disturbi digestivi  

In molti casi questi sintomi sono transitori: per la maggior parte delle persone durano pochi giorni fino a una settimana circa. 

Sindrome da stress da rientro

In alcune persone predisposte può manifestarsi la cosiddetta depressione stagionale, un disturbo che, come indica il nome, segue l’alternarsi delle stagioni. Ma cosa succede esattamente dentro di noi in questi momenti di transizione? Tra le possibili cause del calo dell’umore e dell’ansia legata al rientro si possono individuare diversi fattori, come ad esempio:

  • il ritorno dalle vacanze segna inevitabilmente la ripresa di doveri e impegni quotidiani che, durante il periodo di pausa, erano stati accantonati;
  • il distacco dalle persone conosciute in viaggio o da coloro con cui abbiamo condiviso le ferie può generare un senso di nostalgia e malinconia;
  • durante le vacanze è facile concedersi qualche eccesso o cambiare abitudini, e il senso di colpa unito alla stanchezza accumulata può rendere difficile tornare subito ai vecchi ritmi;
  • la consapevolezza di avere molti compiti arretrati e nuove responsabilità al rientro contribuisce a innescare lo stress da ripresa lavorativa.

Perché lo stress post ferie colpisce particolarmente adulti, genitori e fasce “tra i 25 e i 45 anni”

Si stima che circa un italiano su tre soffre di stress da rientro, con maggior incidenza tra i 25 e i 45 anni. 

Le ragioni sono varie:

  • il disagio non è solo psicologico ma anche pratico: rientro al lavoro con carichi immediati, orari rigidi, riunioni, scadenze.
  • i genitori devono spesso gestire non solo il proprio ritorno, ma la ripresa di attività scolastiche o universitarie dei figli, organizzazione domestica, trasporti, spostamenti, impegni extra …
  • lo sfasamento dei ritmi sonno-veglia, alimentazione, ritmo fisico (niente attività fisica, orari più rilassati) durante le vacanze rende più difficile il riadattamento.

Strategie pratiche per gestire ansia e stress da rientro

Come “riprendersi” dopo le ferie? Vediamo allora qualche accorgimento su come affrontare il rientro dalle vacanze con qualche piccolo accorgimento:

  1. Rientro graduale
    Se possibile, concedersi qualche giorno “cuscinetto” prima di tornare al pieno regime lavorativo o scolastico. Ridurre gradualmente gli impegni.  
  2. Ritornare a ritmi regolari
    Stabilire di nuovo una routine del sonno: alzarsi e andare a letto a orari simili, ridurre il tempo davanti agli schermi prima di dormire.  
  3. Regime alimentare equilibrato
    Mangiare bene, privilegiare frutta/verdura, bere adeguatamente, evitare eccessi di zucchero o caffeina che possono aumentare irritabilità o disturbare il sonno.  
  4. Attività fisica
    Anche una semplice passeggiata quotidiana, esercizi leggeri, attività che facciano muovere corpo e mente aiutano a ristabilire l’equilibrio e a rilasciare tensione.  
  5. Relax e piccoli spazi per sé
    Momentini durante la giornata per fare qualcosa che piace: leggere, ascoltare musica, veramente “staccare” almeno mentalmente. Tecniche di rilassamento, respirazione, meditazione se già note.  
  6. Socialità e condivisione
    Parlare con amici o parenti delle proprie emozioni può aiutare a sentirsi meno isolati. Condividere vacanze, ricordi, ma anche difficoltà. A volte vedere che altri percepiscono sensazioni simili può valere molto.  
  7. Obiettivi piccoli & gratitudine
    Darsi piccoli obiettivi raggiungibili nei primi giorni, così da non sentirsi sopraffatti. Coltivare gratitudine per quello che si ha, riconoscere i lati positivi della propria vita quotidiana.  
  8. Mantenere elementi “vacanzieri” nella routine
    Ad esempio, se in vacanza hai camminato all’aperto, cerca di inserire almeno una camminata giornaliera. Se hai letto o cucinato in modo rilassato, lascia spazio a queste cose.  

Cosa possiamo portarci dietro dall’estate

L’estate può offrire degli spunti utili non solo per relax, ma anche come “laboratorio” per capire cosa effettivamente ci fa stare bene. Ecco alcune idee:

  • Momenti di pausa: dormire un po’ di più, leggere, passeggiare nella natura, stare all’aperto.
  • Semplicità: meno impegni, più lentezza; opportunità di rallentare.
  • Relazioni: stare con chi ci fa stare bene, momenti sociali leggeri.
  • Hobby o piaceri semplici: quel libro che non leggi mai durante l’anno, una passeggiata, ascoltare musica, praticare sport all’aperto.

Chiedersi “quali elementi di queste abitudini posso mantenere anche nella routine” è un esercizio utile per ridurre il contrasto tra vacanza e quotidianità.

Quando preoccuparsi / quando rivolgersi a uno psicologo

Molti casi di stress da rientro si risolvono spontaneamente. Ma ci sono segnali che indicano che può essere utile un intervento professionale:

  • i sintomi durano oltre una o due settimane senza miglioramento evidente.  
  • l’ansia è molto intensa, con attacchi di panico o pensieri ricorrenti che disturbano il funzionamento quotidiano.
  • l’insonnia è persistente, oppure il sonno è molto disturbato, con impatto su umore, energia e concentrazione.
  • calo di motivazione tale da rendere difficile anche compiti semplici; sentimenti di inutilità, tristezza marcata, perdita di interesse per attività normalmente piacevoli.
  • problemi fisici rilevanti collegati allo stress (douori, disturbi digestivi, ecc.) che non rispondono alle strategie di base.

In questi casi, un percorso psicologico può fare la differenza: terapia cognitivo‐comportamentale, tecniche di gestione dell’ansia, supporto nella ristrutturazione dei pensieri, possibile coinvolgimento di rilassamento e mindfulness.

Il mio approccio come psicologo a Pisa

Nel mio studio propongo percorsi che tengono conto sia degli aspetti emotivi che comportamentali:

  • una valutazione iniziale per identificare quali sintomi sono più presenti (sonno, umore, prestazioni, fisicità)
  • interventi cognitivi per riconoscere pensieri “rigidi” o perfezionistici che spesso peggiorano la percezione dello stress da rientro
  • strategie comportamentali per reintrodurre routine in modo graduale e sostenibile
  • tecniche di rilassamento e mindfulness per gestire l’ansia e migliorare la qualità del sonno
  • nelle situazioni più complesse, lavoro anche su gestione dello stress, prevenzione del burnout, e sostegno nelle relazioni (familiari o lavorative).

Conclusione

Il rientro dopo l’estate può essere faticoso, ma è un passaggio che si può rendere più sereno con consapevolezza, cura di sé e strategie ben scelte. Riconoscere i segnali precoci, mantenere alcuni elementi positivi dell’estate, e non esitare a chiedere aiuto quando serve sono passi fondamentali per proteggere la salute mentale e vivere meglio tutto l’anno. Se hai bisogno di uno Psicologo a Pisa o online contattami per una consulenza.


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